L'esperimento, teso a studiare i meccanismi di riparazione dei tessuti e di guarigione delle ferite in condizioni di assenza di gravità, dopo aver raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) lo scorso 26 Novembre, è ora pronto per il secondo step, in cui anche il Laboratorio Congiunto ASAcampus avrà un ruolo centrale: l’analisi dei campioni biologici, che verranno rimandati sulla Terra a inizio 2023. I primi feedback sono previsti nell’arco di un anno.
Dopo aver raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) lo scorso 26 Novembre, l’esperimento “Suture in Space”, coordinato dall'Università di Firenze e curato dalla Dr.ssa Monica Monici, responsabile del Laboratorio Congiunto ASAcampus – nato dalla partnership tra la Divisione Ricerca di ASA e il Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche “Mario Serio” dell’Università di Firenze – è ora pronto per la seconda fase.
I risultati del progetto, volto a studiare i meccanismi di riparazione dei tessuti e di guarigione delle ferite in condizioni di assenza di gravità, avranno ricadute di estrema utilità anche nella quotidianità terrestre.
“In una prima fase – spiega Monica Monici, Responsabile Scientifico del progetto selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) – abbiamo sviluppato dei modelli di ferite suturate basati, per la prima volta a nostra conoscenza, su colture ex-vivo di tessuti umani, cute e vasi sanguigni. Per mantenere a lungo la loro sopravvivenza e funzionalità, abbiamo sviluppato una tecnica di coltura in-vitro che ne preserva la vitalità per 5 settimane. Anche sulla Terra, questa specifica tecnica si può prestare a molte applicazioni nei campi del Tissue Engineering e della Medicina Rigenerativa, oltre che negli studi preliminari sugli effetti di farmaci. Il tutto evitando, per alcuni test, di usare i modelli animali”.
Una volta preparati, i campioni sono stati inviati nello Spazio con uno scopo chiaro: aiutare a capire alcuni aspetti del processo di recupero delle ferite e di riparazione dei tessuti che gli studi ad oggi fatti sulla Terra non hanno ancora completamente chiarito.
“Suture in Space” ci può supportare nel comprendere meglio quali sono le disfunzioni di questi processi e, quindi, guidarci nello sviluppare nuove strategie terapeutiche che possano essere applicate nella nostra quotidianità”.
Un esempio per tutti: questo studio potrebbe aiutare a identificare le ragioni alla base del ritardo nella guarigione delle ulcere croniche oppure della fibrosi, patologie molto diffuse e con un costo estremamente elevato per i Sistemi Sanitari Nazionali.
La seconda fase dell’iniziativa consterà proprio nell’analisi dei risultati ricavati dai campioni che, dopo essere stati congelati sulla Stazione Spaziale, verranno rimandati a Terra nella prima parte del mese di gennaio.
Per avere tutti gli esiti bisognerà però attendere almeno un anno, essendo questa seconda parte a sua volta articolata in diversi passaggi: non solo dovranno essere svolti una serie di esperimenti di controllo a Terra, ma tutti i campioni biologici dovranno essere anche divisi e condivisi con i diversi gruppi di ricerca italiani ed europei coinvolti nel progetto.
“Ogni gruppo – conclude Monici, che ha curato l’esperimento negli ultimi 7 anni insieme alle ricercatrici di ASAcampus Francesca Cialdai e Chiara Risaliti – ha delle analisi specifiche da compiere su queste porzioni di tessuto. Dovremo poi raccogliere tutti i dati e creare un quadro di insieme dei risultati”.
L'accesso alla visualizzazione dei prodotti e al materiale informativo è riservato agli operatori del settore in ottemperanza alla legislazione vigente. ASA richiede di qualificarsi come operatore del settore per procedere con la navigazione.
Decreto Legislativo 24 febbraio 1997, n°46 Articolo 21
1. E' vietata la pubblicità verso il pubblico dei dispositivi che, secondo disposizioni adottate con decreto del Ministro della Sanità, possono essere venduti soltanto su prescrizione medica o essere impiegati eventualmente con l'assistenza di un medico o di altro professionista sanitario.
2. La pubblicità presso il pubblico dei dispositivi diversi da quelli di cui al comma 1 è soggetta ad autorizzazione del Ministero della Sanità. Sulle domande di autorizzazione esprime parere la Commissione di esperti prevista dall'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo
30 dicembre 1992, n. 541, che a tal fine è integrata da un rappresentante del Dipartimento del Ministero della Sanità competente in materia di dispositivi medici e da uno del Ministero dell'Industria, del commercio e dell'artigianato.
Some of the contents of this website cannot be disclosed in the USA and its territories and possesions, for regulatory reasons. If you are a US resident, please click on the button here below and access ASA's distributor website for North America.