Provate un po' ad immaginare a quale sforzi e sollecitazioni sia sottoposto il fisico durante la guida di una moto su un circuito?
Una ricostruzione virtuale è stata realizzata da "Hilterapia®", l'innovativa metodica, sponsor e parte integrante delle apparecchiature della Clinica Mobile del dottor Costa che accompagna i piloti lungo tutti i circuiti del mondiale MotoGp e SuperBike.
Ecco cosa accade al corpo di un centauro, per esempio, sul circuito del Mugello, nei pressi di Firenze, pista ritenuta tra le più belle e sicure al mondo.
Il tracciato, ricco di variazioni altimetriche che lo rendono medio-veloce, è molto tecnico e rappresenta la struttura ideale per esaltare le qualità di guida del pilota lungo i cinquemila metri che si snodano tra i boschi e le colline toscane.
Ecco quindi le sensazioni riportate da un pilota esperto mettendo in evidenza la posizione del corpo e le sollecitazioni a cui sono sottoposte specialmente braccia e gambe.
Dopo il lungo rettilineo della partenza che, al primo giro, si affronta senza problemi perché lo sforzo sulle braccia ancora non si fa sentire si arriva a San Donato, prima curva, è "un destra" con precisi riferimenti che consentono una staccata "esasperata" anche per avambracci e quadricipiti, subito dopo due esse in leggera salita obbligano le gambe, adduttori in particolare, ad un duro lavoro causa i repentini spostamenti in sella per passarsi la moto da una parte all'altra.
Dopo il leggero scollinamento per arrivare alla Casanova-Savelli, che coincide con un difficile cambio di pendenza, la curva Casanova fa "tendere" il collo per cercare il riferimento che consenta di affrontare la curva.
Poi, a capofitto e in velocità verso la prima Arrabbiata, altro "destra" in contropendenza che comprime i reni schiacciandoli contro la sella mentre lo sguardo è già proiettato alla salita della seconda Arrabbiata.
Dopo metà tracciato inizia la discesa verso Scarperia: cambio di direzione da eseguire in seconda lasciando correre la moto (curva Palagio) producendosi in un allungo fino al Correntaio, una curva destra che costringe il pilota a stare piegato per lunghi secondi tenendo il ginocchio destro molto chiuso al punto che, nel ridistendersi, sollecita l'acido lattico nel muscolo. Nemmeno il tempo di riprendersi e via a capofitto nel tratto finale con staccata alla curva Bucine.
Con il corpo sdraiato, letteralmente parallelo al terreno, il pilota deve uscire più velocemente possibile dalla curva per affrontare al meglio il lungo rettilineo che porta al traguardo.
Dopo un simile "trattamento" è naturale che il fisico esca provato dall'adrenalinica esperienza motivo per cui sono state studiate delle specifiche applicazioni basate sulla "High Intensity Laser Therapy", che possono apportare benefici non solo a chi corre in moto a anche a tutti quelli che usano le due ruote come mezzo di spostamento o divertimento o per chi è soggetto a dolori osseo-tendineo-muscolari.
Per chi vuole approfondire l'argomento è disponibile il sito www.hilterapia.it. (m. r.)
