Parafrasando Virginia Woolf: "dietro ogni grande campione c’è sempre un grande fisioterapista". Un aforisma che fuoriclasse delle due ruote come Casey Stoner, Nicky Hayden e Valentino Rossi sono pronti a sottoscrivere dopo aver conosciuto Alfredo Dente. L’esperienza e la preparazione di questo fisioterapista di origini forlivesi, cresciuto professionalmente in Inghilterra ed Australia, li ha infatti sostenuti nel corso di diversi campionati di MotoGP, aiutandoli ad affrontare – e superare – problematiche complesse. Non stupisce così che il centauro di Tavullia, in forza a Yamaha, lo abbia voluto al suo fianco anche per la stagione 2014-15, sebbene Dente sia ufficialmente Team Coordinator dello SKY Racing Team VR46. Una dimostrazione di piena fiducia che il fisioterapista romagnolo, nel passato per lungo tempo operativo in Ducati, si è sentito di ripagare. Per «darmi una buona mano» nel far fronte alle problematiche con cui i piloti si trovano a fare i conti prima e dopo ogni competizione e per «permettere loro di tornare in pista in tempi rapidi», Dente ha scelto la Laserterapia MLS® di ASAlaser, azienda da oltre 30 anni in prima linea nello studio e realizzazione di soluzioni terapeutiche.
D. Lecito domandarle se in caso di necessità userà la terapia di ASAlaser anche su Valentino Rossi…
R. Sicuramente si: qualora ci fossero gli estremi per dovervi ricorrere la soluzione terapeutica di ASAlaser, che ho scelto come compagna di viaggio in questo Mondiale, verrà utilizzata anche su Valentino che, come tutti i professionisti plurititolati, ha come sola priorità quella di essere nelle migliori condizioni per correre.
D. Essere al fianco di piloti impegnati nel circuito di MotoGP non è cosa nuova per ASAlaser. Una delle sue terapie di punta – Hilterapia® - da otto stagioni è infatti di supporto allo staff di medici e fisioterapisti della Clinica Mobile.
R. Proprio in Clinica Mobile, dove durante gli ultimi anni sono approdato sia per esigenze personali che per risolvere problematiche di alcuni degli atleti che seguivo, ho avuto modo di conoscere l’impulso HILT®. Confrontandomi con i colleghi dell’Ospedale Viaggiante del Dr. Claudio Costa, attualmente gestita dal Dr. Michele Zasa, ho potuto così raccogliere informazioni circa la validità e l’efficacia delle terapie di ASAlaser. I casi di successo di cui ho avuto segnalazione mi hanno convinto a chiedere ulteriori dettagli.
D. Da Hilterapia® a MLS® il passo è breve.
R. Soprattutto quando si scopre che MLS® ha dato validi risultati nel trattare la patologia di Marc Marquez.
D. Le notizie viaggiano così veloci?
R. Paolo Castelli, fisioterapista che segue Marc Marquez durante questo Mondiale, mi ha confermato l’efficacia della Laserterapia MLS® nell’aiutare il Campione del Mondo in carica a recuperare la migliore condizione fisica dopo l’infortunio alla caviglia destra. Una garanzia ulteriore…
D. Accanto alla terapia manuale, in cui è specializzato, affiancherà la laserterapia, a seguito di una formazione ad hoc che seguirà in azienda..
R. In Inghilterra, dove mi sono formato dopo aver concluso gli studi in Italia, e in Australia, dove ho seguito un Master, ho voluto approfondire soprattutto la terapia manuale con focus le patologie muscolo-scheletriche. Approdando nel mondo dello sport, in cui tutto viaggia attorno alla necessità di velocizzare i risultati, ho ritenuto però indispensabile integrare le opportunità offerte dalla mia specializzazione con i plus delle terapie strumentali. La laserterapia fa dunque già parte del mio bagaglio di conoscenze: ora sono interessato ad approfondire i benefici di MLS® in modo da poterla utilizzare al meglio sulla base delle esigenze degli atleti.
D. Cosa cerca un campione quando si rivolge a lei?
R. Tornare a essere competitivo in tempi rapidi è la priorità di ogni pilota quando non si trova nel pieno della forma. Siccome vincere è il loro obiettivo, ciò che davvero conta è trovare la soluzione più idonea per risolvere la problematica che li affligge.
D. Una responsabilità non da poco per chi, come lei, è chiamato a fornire questa soluzione..
R. Per quanto riguarda gli aspetti puramente “tecnici” non faccio differenze nel trattare un super campione come un atleta della domenica. A fare la differenza è la consapevolezza di poter contare su tempi risicati: per questo il gioco di squadra che chiama in pista diversi professionisti diventa basilare. Il segreto è quello di diagnosticare con correttezza la patologia e quindi valutare in collaborazione con altri specialisti il trattamento più opportuno per risolverla.
D. Sempre sul filo del secondo…
R. Ci si fa l’abitudine se si sceglie di lavorare nel mondo del motociclismo. Quando, ad esempio, Valentino o Andrea (Iannone,ndr) dopo un allenamento hanno dolore ad un braccio o ad un polpaccio noi dobbiamo essere subito pronti ad intervenite per risolverlo. Per questo MLS® ritengo mi sarà utile..
D. Quali sono le problematiche in cui più comunemente si imbatte?
R. I piloti, per “lavoro”, assumono una postura particolare che ha ripercussioni sulla schiena e sugli arti. Mi riferisco nello specifico all’indolenzimento della zona lombare, all’affaticamento delle gambe, alla tensione al collo e alla colonna toracica. Il nostro compito è quello di aiutarli a superare queste problematiche in modo possano scendere in pista al meglio.
D. La sua carriera è iniziata negli ospedali, avrebbe mai pensato di passare dalla corsia ai circuiti?
R. La mia vita professionale è stata segnata da un inanellarsi continuo di opportunità: molto spesso mi sono trovato nel posto giusto e al momento giusto. Mi sono limitato a cogliere le occasioni e ad aprire delle porte…
La modestia fa parte dell’indole di Alfredo Dente nel cui curriculum personale rientrano non solo esperienze pluriennali in MotoGP (team junior Honda, Ducati), ma anche in Formula 1 (Team Minardi – attuale Toro Rosso, ndr). «Sono consapevole però – conclude – che se non fossi stato sempre molto disponibile e, soprattutto, professionale queste porte si sarebbero anche potute chiudere dopo una sola stagione».
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