Paolo Castelli, fisioterapista MotoGP

MotoGP backstage: come si prepara un campione alla gara?

Li vediamo sfrecciare in pista a 300 km/h, in posizione aerodinamica sulle loro moto, muscolatura tesa e massima concentrazione per raggiungere l’obiettivo più ambito: salire sul podio più alto meritandosi l’oro. Per gli amanti delle due ruote, come per uno spettatore occasionale della MotoGp, i piloti sono l’emblema dello “sportivo” grazie ai loro fisici allenati, forti e flessibili in grado di affrontare ogni pressione esterna.
Atleti che, al momento dello start, sembrano invincibili.
Eppure anche questi gladiatori contemporanei devono affrontare il dolore fisico, spesso legato a patologie comuni a chi viaggia veloce. Spalle, collo, braccia, ma anche mani e gambe, durante l’allenamento come nel corso di ogni sfida, si trovano a reggere pressioni da sovraccarico anche estreme. Dalla capacità di sopportarle e di ammortizzarle in tempi rapidi può dipendere l’esito di una competizione. Ecco perché le 24 ore che precedono ogni sfida sono fondamentali per preparare il fisico a reggere lo sforzo e ad affrontare il match. A confermarlo è Paolo Castelli, fisioterapista e osteopata che, nel campionato MotoGP 2014, è al fianco di Marc Marquez e Scott Redding nella fase di preparazione della gara e a chiusura di ogni appuntamento sportivo, supportato dalla Laserterapia MLS®.

D. Backstage di una qualsiasi competizione di MotoGp: come si preparano i campioni il giorno prima della gara?
R. Il sabato pomeriggio rappresenta il nostro “D-DAY”, il momento zero. Concedendoci sessioni anche di un’ora di trattamento ci dedichiamo al “lavoro di rifinitura”, un check completo della condizione fisica dell’atleta. Ogni minimo fastidio viene preso in considerazione e trattato con un approccio globale, avvalendoci sia di manipolazioni che di terapie strumentali funzionali a migliorare la condizione del pilota. Ogni campione deve scendere in pista con la sensazione, anche psicologica, di essere al top.

D. Tra le terapie strumentali la laserterapia si è dimostrata un supporto efficace in questa fase?
R. Decisamente si. La Laserterapia MLS®, che mi supporta per la stagione 2014/2015 nel trattare le problematiche con cui devono fare i conti sia Marc Marquez che Scott Redding, è molto valida per lavorare sul dolore localizzato, riducendolo in breve tempo e restituendo al campione un’ottima condizione fisica. Per questa ragione mi trovo ad utilizzarla anche nelle 24 ore che procedono la discesa in pista, soprattutto se il pilota ha qualche problema di troppo.

D. Nel caso in cui invece l’atleta fosse in piena forma?
R. Non c’è nessun pilota che il giorno prima della competizione sia fisicamente immune da tensioni o dolori. Non è necessario che si scivoli nella patologia per avere difficoltà in pista: anche un accumulo di stress o la stanchezza da allenamento possono avere serie ripercussioni sul fisico con ricadute in fase di gara. Anche in queste circostanze, per favorire il rilassamento della muscolatura lavorando ad esempio sulle contratture del collo, l’uso di MLS® è utile.

D. Gli appuntamenti con il MotoGp sono targati Domenica pomeriggio. Come vivono la mattinata i piloti?
R. La tensione è sempre alle stelle, ma ogni atleta ha imparato una propria strategia per gestirla al meglio. Alcuni sono scaramantici e preferiscono tenersi lontani dal clamore evitando qualsiasi ulteriore sessione di trattamento, altri invece ne hanno bisogno per “sentire” che il loro fisico risponde al meglio. Massaggi, ma anche una seduta con la Laserterapia, sono opportuni soprattutto per chi soffre di tendiniti o ha bisogno di scaricare la pressione.

D. Marc Marquez è tra questi?
R. Al contrario, Marc prima dell’inizio della gara cerca la concentrazione, vuole estraniarsi da tutto per raccogliere la forza e, forse per scaramanzia, non vuole essere trattato ulteriormente.

D. Redding invece?
R. Scott invece, complice la sua altezza ben oltre quella media, ha spesso bisogno di un’ulteriore sessione di trattamento anche la mattina della gara. Ben vengano manipolazioni e MLS® per lui che, essendo anche molto alto, subisce ulteriori tensioni muscolari a causa della posizione imposta dalla moto.

D. Dopo la pressione del match e il podio, tempo di appendere il casco al chiodo. Cosa accade a giochi fatti?
R. L’adrenalina è sempre a mille, per chi ha vinto come per quanti gli sono rimasti alle spalle. Anche in questo caso non c’è una regola applicata universalmente, ma tutti i piloti hanno bisogno di rilassarsi visto che il lunedi mattina sono nuovamente in pista per allenarsi. Marc, se non ha un aereo da prendere o una conferenza stampa a cui partecipare, la sera si concede una pausa e si affida solo alle mie mani per una rilassamento globale. Con Scott invece l’incontro post-gara è la prassi: per aiutarlo a recuperare al meglio puntiamo su un mix di terapia manuale e strumentale soprattutto se la fatica si accompagna al dolore. Per questo ho cominciato ad usare anche con lui MLS®. Questi campioni sono degli atleti incredibili, abituati a reggere ogni sforzo e fatica, ma sono pur sempre degli uomini…

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