Centro Sirio (Varese) Lunga esperienza, passione per la propria professione e continuo desiderio di migliorarsi: sono questi i tratti caratteristici di Katia Pozzi, quarantaduenne fisioterapista del “Centro Sirio” di Varese che, dopo aver conosciuto Hilterapia®, oggi le si affida «praticamente per il trattamento di ogni patologia». Una fiducia dettata dai risultati raccolti nella pratica quotidiana. D. SH1 e Hilterapia® sono ormai parte della sua attività giornaliera. Come è venuta a conoscenza della terapia di ASAlaser? R. Grazie al distributore per la Lombardia, che conosco da molto tempo e di cui mi fido ciecamente. Presentandomi Hilterapia®, che non conoscevo, me ne ha descritto i risultati comprovati anche da numerosi casi di successo. Credendo molto in questa persona e comprendendo il valore di questa terapia ho deciso di utilizzarla anche per la mia attività. A distanza di tempo confermo di aver fatto la scelta giusta acquistando SH1 e cominciando ad usare HILT®. Essendo d’indole molto scrupolosa ho però subito compreso di dover perfezionare la mia conoscenza a riguardo. D. Per questo ha deciso di prendere parte ai Corsi Avanzati e al Master Hilterapia®? R. La mia priorità era imparare ad utilizzare al meglio il dispositivo di cui ho subito compreso le potenzialità e, contemporaneamente, acquisire tutte le informazioni indispensabili per sfruttare al meglio Hilterapia® nel trattamento delle patologie che quotidianamente incontro. Aderire ai percorsi formativi organizzati da ASAlaser è stato il passo conseguente. Scelta che è stata fatta anche da altri tre colleghi del “Centro Sirio” che insieme a me hanno seguito il training dedicato a Hilterapia®. D. A conclusione dell’iter formativo può dirsi soddisfatta? R. Mi sembra di aver fatto un salto indietro nel tempo: proprio come accadeva a scuola, sul mio percorso formativo ho incontrato insegnanti che hanno saputo comunicare meglio di altri le nozioni di base e gli utilizzi, risultando così più efficaci sulla base delle mie aspettative. Svolgendo un’attività molto pratica ho infatti apprezzato soprattutto le trattazioni di casi di successo e le prove dirette nell’affrontare casi specifici. Verificare in sede di corso come trattare una patologia specifica, guidati da una mano esperta, per chi sta approcciandosi alla terapia è impagabile. Parallelamente si dimostra utile anche il confronto con gli altri colleghi che hanno preso parte al corso insieme a me: una valutazione congiunta conseguente all’esperienza maturata da ciascuno nella propria pratica quotidiana permette infatti di ottenere i migliori risultati. D. Se ai corsi già frequentati si aggiungessero dei workshop dedicati a specifiche patologie da trattare con HILT® vi prenderebbe parte? R. Credo di si: la formazione specialistica è un valore aggiunto non secondario per chi svolge la mia attività. Così come lo scambio di esperienze con altri colleghi,utile anche per la crescita professionale. D. Rispetto alla sua esperienza, cosa le hanno insegnato di “nuovo” i corsi seguiti? R. Un approccio più globale nel trattare ogni caso. Se prima del training mi limitavo a considerare una patologia limitatamente alla sede dove si presentava – la caviglia destra, il braccio sinistro, la mano… - a seguito dei corsi ho compreso la necessità di ampliare la mia valutazione per suggerire al paziente la terapia più idonea. Ho anche capito come la personalizzazione di ogni applicazione risulti determinante per raggiungere i migliori risultati. D. Quanto ha appreso ha modificato il suo approccio professionale? R. Premesso che sono scrupolosa e metodica di carattere e svolgo questa attività da abbastanza tempo da sentirmi sicura, ritengo che, a seguito della formazione, ad essersi modificato non è stato il mio approccio professionale, ma la mia competenza in merito alla terapia. Aver avuto l’opportunità di approfondirla mi ha permesso infatti di utilizzarla con maggior consapevolezza. Sono onesta però nel dire che credo di aver ancora un po’ di strada da percorrere per raggiungere il mio meglio: la pratica quotidiana, però, è un naturale strumento per perfezionarmi. D. Lungo questo cammino di crescita si è già imbattuta in casi in cui ha pensato “Grazie HILT®!”? R. In numerose circostanze Hilterapia® si è dimostrata utile. Ricordo, ad esempio, il caso di una infermiera di quarantanni che da oltre un mese si trovava a convivere con una dolorosa distorsione alla caviglia. La sua attività giornaliera, portandola a mantenere la posizione eretta per gran parte del tempo, sicuramente non l’aiutava. E’ bastata una sola applicazione di Hilterapia® per darle sollievo: il dolore si è ridotto così rapidamente da lasciarla esterrefatta. D. Uno stupore che ha condiviso anche lei? R. Ci sono casi in cui l’efficacia della terapia può sorprendere anche noi che ci lavoriamo quotidianamente. Il valore di Hilterapia® credo sia proprio questo: oltre ad avere tempi di applicazione rapidi è in grado di fornire risultati netti velocemente lasciando stupefatti. D. Se dovesse consigliarla, cosa direbbe? R. E’sufficiente dire che è HILT®, a parlare bastano i risultati.
CARTA D'IDENTITA' DEL FISIOTERAPISTA
Nome e Cognome: | Katia Pozzi |
Eta': | 42 anni |
Citta': | Varese |
Studi: | Diploma in Fisioterapia |
Dispositivo Hilterapia® adottato: | SH1 |
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Decreto Legislativo 24 febbraio 1997, n°46 Articolo 21
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