Dr. Francesco Atzeni, fisioterapista e coordinatore CEMES

Il legame tra le terapie di ASAlaser e il mondo dello sport si fa sempre più stretto. La Laserterapia MLS® e Hilterapia® continuano a dimostrare la loro efficacia prendendo parte a competizioni “muscolari” supportando gli atleti anche nel corso della performance. Dopo l’edurance trail del “Tor Des Geants”, dove MLS® si è confermata preziosa nel consentire ai runner di recuperare e di concludere al meglio la gara, è stata la volta della Mezza Maratona di Vicenza. Nello stand del CEMES (Centro Medico di Fisiokinesiterapia di Vicenza), sponsor tecnico dell’appuntamento sportivo, era infatti presente tutto il materiale informativo per poter conoscere da vicino Hilterapia®.
«Per ragioni di sicurezza legate al corretto utilizzo dei laser, che richiede al fisioterapista e al paziente di indossare appositi occhiali protettivi, non abbiamo potuto fornire questo trattamento durante l'evento, ma abbiamo previsto la possibilità per tutti coloro che hanno partecipato alla gara di poter eseguire un ciclo di Hilterapia® nelle settimane successive. Lo scopo era quello di risolvere rapidamente i dolori tendinei e muscolari conseguenti proprio allo sforzo legato alla competizione».
Autore della puntualizzazione è il Dr. Francesco Atzeni, fisioterapista e coordinatore CEMES che da tempo utilizza le terapie di ASAlaser nella sua professione.
«Ho conosciuto le terapie di ASAlaser nella prima metà degli anni ‘90 quando ancora facevo il tirocinio di terapia fisica in ospedale, durante il corso per Terapisti della Riabilitazione. Il primo laser che ho utilizzato è stato il COMBI, sempre di ASA». Da uno dei primi dispositivi prodotti dall’azienda a quelli di ultima generazione il passo è stato breve. Complice anche la riconosciuta efficacia di MLS® e Hilterapia®.

D. Nel Centro di cui è coordinatore sono a disposizione dei pazienti Hiro 3.0 e SH1 per Hilterapia®. Cosa distingue l’impulso HILT® dagli altri laser e quali le caratteristiche che più apprezza dei due dispositivi?
R. Premesso che considero il laser tra le poche terapie fisiche realmente efficaci, le caratteristiche che rendono HIRO 3.0 e SH1 dei laser particolari sono le specifiche dell'impulso che permette di ottenere una rapida riduzione del dolore e dello stato infiammatorio, con un basso rischio termico per il paziente. In particolare il manipolo DJD di HIRO 3.0 è un vero "cesello" per trattare tessuti difficilmente raggiungibili a causa dei fenomeni di riflessione e di scattering con i manipoli tradizionali.

D. In quali occasioni Hilterapia® si è dimostrata particolarmente efficace?
R. Nelle fasi iniziali delle patologie di origine biomeccanica del sistema muscolo tendine dove, a mio giudizio, Hilterapia® è il gold standard nella terapia fisica. Mi riferisco, nello specifico, alle patologie traumatiche recenti o recentissime, come tendiniti, stiramenti muscolari, piccoli strappi, dove non c’è componente posturale.

D. Quale il suo giudizio, invece, nell’utilizzo di Hilterapia® nelle sindromi posturali?
R. In queste circostanze Hilterapia® è efficace purchè abbinata ad un adeguato programma rieducativo. In assenza i risultati saranno solo parziali. Ne sono un esempio tutte le manifestazioni dolorose degli atleti che hanno chiaramente origine nel gesto tecnico ma che non sono frutto di un traumatismo vero e proprio.

D. Nel risultato finale per il paziente che ruolo gioco la Formazione del professionista che utilizza il laser?
R. Il Laser è una terapia che permette di ottenere ottimi risultati, talvolta eclatanti, ma la sua efficacia dipende anche da chi usa l'apparecchio. La preparazione del terapista all'uso del mezzo, oltre alla fondamentale capacità di valutazione della condizione clinica, possono determinare una grande differenza nelle risposte terapeutiche ottenute sul paziente.

D. Data per scontata la preparazione del terapista nell’utilizzo della Laserterapia, spostiamo l’attenzione sul binomio Hilterapia® e corsa, pensando alla Mezza Maratona di Vicenza. Quali sono le patologie con cui i corridori devono fare i conti e per le quali la terapia di ASAlaser può essere preziosa?
R. Le patologie che comunemente si scatenano nei runners durante la corsa, in particolare in chi fa Maratone, mezze maratone o comunque lunghe distanze, sono le tendiniti, in particolare quelle inserzionali sul tendine d'Achille e sulla zampa d'oca, ma anche fasciti plantari, rachialgie, che meriterebbero però un discorso a parte, e piccoli stiramenti muscolari. In tutti questi casi un trattamento precoce con Hilterapia® può abbreviare i tempi di recupero fino al 50% e evitare in molti casi la cronicizzazione.

D. Come fisioterapista impegnato in ambito sportivo, cosa chiede ad una terapia?
R. Quello che cerco nel trattamento delle patologie sportive non è semplicemente l'omeostasi, ma, soprattutto, la possibilità che quel tessuto sia presto in grado di essere sottoposto a forti stress fisici e chimici, come quelli prodotti dalle attività sportive. Accorciare i tempi di recupero è positivo ma bisogna saper valutare anche quando un atleta può riprendere a fare determinati sforzi o gesti tecnici.

D. Hilterapia® va in questa direzione?
R. Hilterapia® non solo accelera i processi riparativi, ma secondo la mia personale esperienza, utilizzato per due tre sedute anche dopo il raggiungimento dell'obbiettivo terapeutico, permette un recupero più rapido delle performance sportive.

D. Un suggerimento che si sente di dare ai suoi colleghi che approcciano la terapia di ASAlaser?
R. Ai fisioterapisti colleghi che utilizzano Hilterapia® consiglio sempre di spendere qualche minuto in più nella valutazione e di concentrarsi poi sugli effetti che vogliono ottenere prima di accendere l'apparecchio. Nel trattamento del dolore preferisco in assoluto eseguire gran parte del trattamento nella modalità a punti o con una scansione lenta per poter raggiungere una elevata dose di Joule in rapporto alla superficie trattata: la dose per centimetro quadrato influenza il tipo e la velocità della risposta alla terapia.

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